Commenti alle norme (vere)Cronaca

Chi controlla i controllori?

I media annunciano una nuova riforma che dovrebbe migliorare il rendimento del settore pubblico. Ottimo, sia il fatto che si voglia portare il settore pubblico ad essere allineato con quello privato, sia che si vogliano punire quanti usano permessi per malattia o assistenza dei familiari in modo scorretto. Anche giusto armonizzare alcune regole: che la fascia di reperibilità dei privati sia di 4 ore, quella dei pubblici dipendenti di 7 sarà da rivedere.

Tuttavia occorre considerare anche altre situazioni. Ad esempio i permessi della legge 104 devono essere segnalati con anticipo. Giusto il principio, ma se mi alzo al mattino e trovo mio padre che sta male, oppure la badante a letto con 40° di febbre cosa faccio? Si chiameranno ferie, permesso, o legge 104, ma sempre a casa all’improvviso devo stare.

Ma soprattutto chi controlla i controllori? Ci potranno essere riduzioni degli incentivi o addirittura licenziamenti se i giudizi sono sempre negativi. Giusto anche questo, ma chi dà i giudizi? Ci sono degli uffici dove i dipendenti evadono tutte le pratiche in 24/48 ore, ed i dirigenti hanno fascicoli sulla scrivania da 5 anni. Chi li controlla? Ed elementi così possono essere titolati a giudicare i sottoposti?

Ci sono uffici dove gli incentivi non vengono pagati se non con anni di ritardo. Ha ancora senso proporli ed accettarli, e farne un elemento di giudizio?

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