Cos’è la Gazzetta Ufficiosa

Questo sito è nato per scherzo, per ridere un po’, ma anche per riflettere e far riflettere; sarebbe bello che avvenisse quello che era accaduto con Striscia la Notizia, quando il regista sosteneva che “abbiamo avuto successo perchè diamo notizie che sembrano false ed invece sono vere, mentre i TG danno notizie che sembrano vere e spesso risultano false“.

Non si vuole postare la proposta di legge “360 giorni di ferie e 5 di lavoro”, perché, al di là del fatto che piacerebbe a tutti, non avrebbe senso e farebbe solamente perdere tempo. Si vogliono invece portare avanti proposte di buon senso, di senso comune delle persone e delle famiglie che vivono la realtà quotidiana pagando il mutuo e l’apparecchio dei figli, dibattendosi fra uffici in sciopero e mezzi pubblici che non passano, facendo lo slalom tra il figlio da recuperare all’asilo e la badante della nonna che quel giorno ha dato forfait.

Si vuole guardare anche al di fuori dell’Italia, verso quell’Europa troppo presente quando si tratta di definire la larghezza dei seggiolini del tram e troppo assente quando c’è bisogno di controllare le frontiere comuni.

Si vuole pensare alle realtà locali, che troppo spesso sono in trincea e si vedono messe in difficoltà dallo Stato centrale, del quale dovrebbero essere espressione e garanzia. Si vuole pensare ai trattati internazionali, in un mondo sempre più piccolo e connesso, nel quale le limitazioni territoriali dell’azione legislativa e giuridica sono palesemente fuori dal tempo.

Per non tacere di certe sentenze, che, al di là di deformazioni giornalistiche che interpretano male il senso del dispositivo, lasciano la gente perplessa o sgomenta.

Senza dimenticare un pizzico di ironia, in ogni caso.

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Le “proposte di legge” potranno essere formulate come meglio si crede: sia in forma semplice e colloquiale che in forma più seriosa e giurisprudenziale. Però si chiede, per evitare di perdere tempo con leggende metropolitane ed interpretazioni per sentito dire, di citare una norma esistente nel modo più preciso possibile, ed evitare diciture del tipo “la legge dice che…” senza supportarla con un riferimento verificabile.

Naturalmente i testi non dovranno essere offensivi, razzisti, volgari, e l’invio implica che si accetta che vengano pubblicati a titolo gratuito sotto licenza creative commons, che consente la redistribuzione, anche su social media o altri mezzi di comunicazione. Tutti gli articoli sono rilasciati sotto licenza:

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Buon divertimento e buona riflessione a tutti.