Ma è vera intelligenza?
Non c’è che dire: i progressi dell’AI sono vertiginosi e peraltro un po’ inquietanti, pur non essendo né retrogradi né normalmente spaventati dalle novità, anzi. Anzitutto consigliamo questo video di Matteo Flora, che dimostra alcune applicazioni dell’AI ad uno stadio piuttosto evoluto:
Se lo avete guardato e non siete impressionati potete fermarvi qui, vuol dire che o l’AI fa già parte delle vostre vite e la vivete come una compagna, oppure non c’è nulla che possa preoccuparvi, meglio così. Se invece vi ha colpito e un pochino disturbato allora forse vale la pena di aggiungere una considerazione, oltre a quella ovvia sui posti di lavoro, anche qualificato, come il programmatore, che un’AI sempre più evoluta può andare a togliere, nonché sull’eventuale possibilità – neppure troppo remota – che oltrepassi i limiti per cui era pensata e prenda decisioni con troppa autonomia. No, il vero grande pericolo, a nostro modesto parere, è che l’evoluzione della scienza e del pensiero si fermi qui. Chat-GPT è un sistema impressionante, certo, ma un sistema che è costruito sulle spalle dei giganti, ovvero di millenni di evoluzione umana della tecnica e del pensiero, dal quale attinge con una capacità di immagazzinamento e di elaborazione propria di un elaboratore. Ma per comporre una poesia in stile Ungaretti o Montale hanno dovuto esserci un Ungaretti e un Montale. Per programmare in Fortran o in Phython ci sono stati degli esperti che hanno creato questi linguaggi, attraverso, studi, tentativi, errori, perfezionamenti. Se la creatività umana non avesse più modo di manifestarsi, per pigrizia o perché nessuno ha più la possibilità di imparare, di sperimentare, di sbagliare non naseranno più nuovi poeti, nuovi programmatori, nuovi ingegneri e l’Intelligenza artificiale si fermerà ad un certo anno ad un certo stadio di sviluppo. O almeno si spera, perché tra un’AI che evolve da sola, senza consapevolezza e senza emozioni, ed un mondo statico non sappiamo dire cosa sia peggio.
E neppure sapremmo consigliare una norma, perché questi sviluppi superano qualsiasi norma e sfuggono ad ogni tentativo di regolamentazione.