Ma l’elettrico è proprio una panacea?
Biciclette elettriche, auto elettriche, a breve camion, trattori e persino navi elettriche (https://insideevs.it/news/465364/nave-elettrica-piu-grande-mondo-cina/). Molti Stati vogliono dare l’addio ai carburanti fossili entro pochi anni, così da ripulire le città da inquinamento e polveri sottili, con grande beneficio del benessere e della salute, ma è tutto oro quello che luccica? Certo, una bicicletta elettrica forse invoglia ad abbandonare l’auto più di quella normale, le auto elettriche al semaforo o al passaggio a livello non consumano e la concentrazione di inquinanti in vie strette può creare più problemi di una centrale in campagna, ma c’è davvero tutta questa energia disponibile? Il ritorno del nucleare (in sicurezza, naturalmente, ma non ci erano state date per sicure anche le centrali che hanno visto fughe radioattive?) sarà l’unica via per alimentare tutte queste (inquinanti) batterie? Quando vedo installare una colonnina per la ricarica penso sempre che bisognerebbe contestualmente installare i pannelli fotovoltaici per alimentarla, altrimenti è inutile. E i pannelli solari vorrei vederli installare non al posto delle vigne o dei pascoli, ma dove già il suolo è stato consumato: sui parcheggi (peraltro migliorando anche la temperatura estiva, così da ridurre la necessità di usare il condizionatore), sui tetti, sulle strade…
Vogliamo proporre una norma per la quale per ogni auto/bici/camion/nave a batteria venduti si deve installare un impianto ad energia rinnovabile in grado di fornire energia per la ricarica? E vogliamo stabilire che detto impianto deve evitare di consumare altro suolo?