Cronaca

Meglio una lenta agonia o una veloce eutanasia? Parliamo di Alitalia!

Certo i lavoratori conoscono la situazione meglio di noi, e se hanno deciso che la proposta di nuovo piano industriale non è accettabile hanno sicuramente le loro ragioni, anche nel chiedere un salvataggio pubblico. Forse, anche per loro, meglio il fallimento ed il passaggio ad altre Compagnie più serie piuttosto che continuare questa lenta agonia. Tuttavia, vista dall’esterno, si fatica a ricordare quante volte la Compagnia è di fatto fallita, tenuta in vita solo da qualche intervento del Governo e/o di qualche illuso investitore che mette un nuovo (pagatissimo) Amministratore Delegato (dopo aver mandato via il vecchio e fallimentare con le tasche molto piene – anche di denaro pubblico). Dopo qualche anno ad annaspare si scopre un nuovo enorme buco, si licenzia qualcuno, si mette u nuovo AD, e così via.

Dato che molte compagnie Low Cost offrono rotte interessanti a prezzi convenienti, e ci guadagnano pure, così come grandi Compagnie hanno trovato rotte e sistemi di gestione che consentono di lavorare guadagnando. Perché Alitalia non ci riesce mai? Perché nonostante tutte le ristrutturazioni, i cambi al vertice, i fondi ricevuti in passato continua ad essere in crisi?

Il Parlamento sta giusto discutendo la legge sul fine vita, magri applicarla anche ad un malato terminale come Alitalia…

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