La storia non si cancella: si impara

Durante una visita ad un edificio storico qualcuno ha notato una targa di epoca fascista (o, più propriamente, pre-fascista) ed è ovviamente sorta la polemica: perché non toglierla? O almeno coprirla? Perché se si copre la storia non la si impara mai e si ripetono gli errori del passato. Lasciare una targa del genere non significa aderire alle idee che sottintende, non significa ammirazione per la persona citata, ma è un’occasione per capire da dove si è partiti e dove si è arrivati, quali sono state le conseguenze, quali insegnamenti si possono trarre per il futuro. Tra l’altro i toni usati, forse normali per l’epoca, oggi appaiono più ridicoli che fonte di ammirazione. Dovremmo abbattere o coprire il Colosseo perché si sono svolti giochi cruenti e sono state martirizzate delle persone? Dovremmo dimenticare Napoleone o Alessandro Magno perché sono stati dei conquistatori, le cui imprese hanno causato migliaia di morti? La Storia, quella che dovrebbe insegnare qualcosa, non si nasconde: si impara.