E pensarci prima?

Al via gli esami di ammissione all’università. Lasciamo da parte i commenti su test non appropriati – che sarebbero da evitare – o sul test in sé, che da un lato consente a chi frequenta di non trovarsi a seguire le lezioni seduto per terra o non poter accedere a docenti e laboratori nonché a chi ha terminato il percorso di avare ragionevolmente il lavoro che si è cercato, anziché doversi contendere l’osso con un numero eccessivo di colleghi disoccupati. Per contro, però, rischia di tagliare validi professionisti, o di impedire di raggiungere la laurea a chi si sarebbe costruito una sua strada anche senza esercitare il mestiere specifico di quella facoltà. Data l’emergenza COVID, invece, vorremmo commentare le proteste di tutti quei ragazzi che non hanno potuto partecipare perché in quarantena, per positività conclamata o sospetta. Certo, ognuno fa caso a sé e ci saranno certamente ragazzi prudenti, ma sfortunati. Però un caso riportato dalle cronache fa riflettere: un ragazzo, che a suo dire ha passato l’estate sui libri per prepararsi degnamente all’evento, non ha potuto sostenere l’esame di ammissione a medicina, in quanto un suo compagno della squadretta di calcio è risultato positivo. Ora, visto che si tratta di 15 giorni e non di vent’anni di carcere, era proprio necessario andare a giocare a calcio? E soprattutto, visto che un aspirando medico un minimo di conoscenza dovrebbe averla, è giusto prendersela con lo Stato, con l’Università, con il mondo intero, anziché con se stessi, quando non si è voluta fare la minima rinuncia in una situazione così particolare? Tanta gente – lasciando da parte l’aspetto della malattia, per non dire peggio – ha rinunciato alle vacanze, ha rinunciato ad affittare alloggi, a giornate lavorative, a feste ed incontri con gli amici. In tanti hanno rimandato il matrimonio, la luna di miele, il viaggio da tanto sognato. Se pensi di essere abbastanza responsabile da diventare medico, assumiti anche le tue responsabilità per aver voluto fare la partita di pallone, con una pandemia in corso, nell’imminenza dell’esame. Tutte le conseguenze di un atto sono contenute nell’atto stesso.