Grande pericolo io vedo

Ve lo ricordate Yoda quando esprimeva dubbi nel fare entrare fra gli Jedi uno troppo attratto dal lato oscuro? Ve lo ricordate com’è andata a finire, visto che non l’hanno ascoltato? Bene, è la stessa sensazione che provo nel leggere le notizie riguardo la mancata censura di Facebook verso certi post. Certo, nessuno vuol dire che sui Social non ci debbano essere limiti, altrimenti saremmo invasi da materiale pornografico, pedofilo, discriminatorio, razzista ecc ecc. Però c’è sempre un grosso pericolo nella censura, soprattutto, nel sentire che grandi aziende, come la Coca Cola, rimuovono il contenuto pubblicitario se Facebook non pubblica o non rimuove ciò che piace a loro. Una volta la censura era prerogativa di Stati dispotici, di chi aveva un’autorità e la utilizzava per diffondere o non diffondere ciò che poteva piacergli o non piacergli; ora pare essere prerogativa di chi ha i soldi, di grandi multinazionali, capaci di condizionare l’andamento di uno Stato più del governo legittimo. Cosa accadrebbe in uno Stato se Google, Facebook ed i grandi del WEB si alleassero per dire “il tuo Presidente non mi piace: o lo rimuovi o ti tolgo tutti i servizi”? La gente preferirebbe restare nel medioevo digitale o tutto sommato troverebbe più semplice cambiare Presidente? Oggi una dell rimostranze riguarda il non avere rimosso i post che invitano certe minoranze a non andare a votare. Ma invitare al non voto altri gruppi è invece etico? Non c’è più libertà di espressione, di voto o di non voto? Certo, invitare un determinato gruppo a non votare può incidere sul risultato finale, ma censurare l’invito non è ugualmente un condizionamento? Ben venga la lotta alle fake news, che posto condizionare menti deboli, ma chi decide se una notizia è falsa? A volte può essere evidente, come una norma di legge palesemente inventata o distorta, ma spesso la storia è fatta da analisi e dibattiti che vanno avanti per secoli, impegnando gli studiosi di varie epoche senza che si arrivi ad un risultato conclusivo. La bomba atomica sganciata sul Giappone ha provocato molte morte, ma quanto sarebbe durata la guerra? Quante persone sarebbero morte in più o in meno? E’ un dibattito che prosegue da oltre 70 anni e che probabilmente non arriverà ad una conclusione certa, quindi chiunque si esprima in un senso o nell’altro potrà avere ragione o torto. Voltaire diceva che è preferibile il rischio di liberare un colpevole piuttosto che di liberare un innocente. Parafrasando, meglio 10 idee fasulle in libertà che un’idea corretta imbragata dalla censura.