Ma dov’è lassù?
Mentre anni fa i funerali erano praticamente tutti religiosi, si moltiplicano da qualche tempo i funerali laici, che, per i personaggi più famosi, vengono descritti sui media. Sicuramente è meglio essere coerenti, ed è assurdo ed ipocrita sposarsi, celebrare un battesimo o un funerale solo per tradizione o per far contento qualcun altro.
Il dibattito fra credenti e non credenti dura da millenni, i tentativi di dimostrare l’esistenza di Dio o la sua non esistenza pure, e non sarà certo questo post a risolvere la questione. Tuttavia è strano notare come chi si professa laico, razionalista, basato solo alla materia, poi vada a scrivere frasi dedicate ad una vita futura, ad un luogo bello dove il defunto godrà di gioie che non ha avuto in vita.
E’ il caso di Fantozzi, del caro Paolo Villaggio, che sulla bara aveva un cartello “lassù non pioverà più”. Dunque “lassù” non ci sarà la nuvola nera che accompagnava il suo personaggio durante le ferie, non ci saranno i nuvoloni neri della rabbia, della malattia, delle bassezze umane.
Ma dov’è, cos’è questo “lassù”? In cosa crede, o in cosa non crede, chi ha scritto questo cartello?
Nel paradiso? Nel paradiso cattolico? In quello islamico? in quello di qualche altra religione?
Questo lassù sarebbe un posto materiale, che magari un giorno potremo raggiungere con un’astronave? Oppure sarebbe un posto spirituale – anche al di di fuori delle definizioni delle grandi religioni, che certamente qualche errorino lo faranno pure – ma che presuppone comunque una dimensione al di fuori della materia e dei sensi?
Sarebbe bello capire cos’è questo “lassù” per un laico razionalista