Ma chi decide la falsità?
Ultimamente si fa un gran parlare di fake news, di notizie false, in modo più o meno palese, che vengono diffuse attraverso siti e soprattutto Social media. Ci sono poi notizie non totalmente false, ma quantomeno esagerate o presentate in un modo che, al di fuori di un contesto o estrapolate da un discorso più completo assumono un significato negativo.
Spesso neppure servono le smentite, dato che una notizia clamorosa, anche se falsa, ha un certo impatto emotivo ed una certa risonanza, mentre la sua smentita perde di interesse, e raramente la dimostrazione che un post è una bufala ha le stesse condivisioni virali della bufala stessa.
Ben venagano, dunque, tutte le iniziative in favore della verità, anche se il fenomeno ha radici più antiche: : non mancano mai coloro che poco intendono e molto giudicano lo aveva detto Antonio Rosmini, che è vissuto tra il 1797 ed il 1855 non aveva dunque accesso a Facebook.
Ben venga anche la possibilità di segnalare un abuso direttament on line, attaverso lo strumento messo a disposzione dalla polizia postale: http://www.commissariatodips.it/
Però eliminare una notizia dal WEB può anche limitare la libertà di espressione, tra il proteggere da una notizia falsa ed una censura il passo è breve e soprattutto, almeno quando non si tratta di un falso palese e facilmente dimostrabile, chi è che decide se un’affermazione è falsa oppure no?