Commenti alle norme (vere)

Una legge contro gli sprechi

Tra tante norme criticabili e leggi che mancano, un esempio di buona regola viene dalla cosiddetta “Legge Gadda”, ovvero la L. 19 agosto 2016 n 166, entrata in vigore il 14 settembre.

In una società dove la sperquazione fra ricchi e poveri diviene sempre più marcata, dove il ceto medio è sempre più in difficoltà e basta poco per scivolare nella povertà, vedere buttate tonnellate di cibo perfettametne commestibile è un’ingiustizia che grida vendetta.

Però ognuno di noi mira al proprio interesse: se compro una bottiglia di latte che scade domani, e lì di fianco ce n’è una che scade fra tre giorni, allo stesso prezzo, perchè devo prendere la meno fresca? Ma soprattutto, perchè devo comprare una confezione non ben presentabile, un prodotto scaduto o prossimo alla scadenza, se c’è disponibile la stessa confezione in condizioni ottimali? Già molti supermercati hanno fatto la politica degli sconti per i prodotti a scadenza ravvicinata o con le confezioni integre ma esteticamente deteriorate. Chiaramente se gli agnolotti o lo yogurth ho intenzione di mangiarli la sera stessa, e me li offrono al 50% del prezzo normale, ha senso acquistarli: ci guadagno io, ci guadagna il supermercato e ci guadagna la società nel suo complesso. Ma ci sono altre considerazioni: il cibo in scatola si conserva anche parecchi anni oltre la data indicativa, così come i prodotti secchi (da consumare preferibilmente entro il…). La nuova norma consente una procedura più snella per regalare il cibo a tutti gli Enti che si occupano dei bisognosi, consentendo da un lato di sfamare persone in difficoltà, dall’altro di ridurre lo spreco alimentare e con esso i rifiuti in circolazione. Un buona norma, nella speranza che la povertà venga un giorno abbattuta, e che gli sprechi alimentari si combatteranno solo per senso civico ed ambientale, non per utilizzare gli scarti dei ricchi.

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